Klagenfurt, capoluogo della Carinzia, vanta nientemeno che 80 cortili di cui ora vi svelerò i più affascinanti. Inoltre, vi presento un evento assolutamente da non perdere, che si svolge nei cortili d’estate.
A Klagenfurt la bellezza particolare è più recondita e nascosta che altrove. Dietro facciate spesso anonime si svela l’anima della città che si riflette all’interno, nell’immagine essenziale e vivace dei cortili.
Andiamo dunque alla scoperta di queste scenografie pittoresche all’interno di antichi palazzi nobili e borghesi: deliziosi cortili barocchi con colonnati e gallerie con tripudi di fiori, angoli idilliaci in stile Biedermeier, porticati e balconi in pietra con inferriate bombate su vari piani. Alcuni cortili ad arcate spiccano per le facciate decorate in muratura, archivolti incorniciati, capitelli a imbuto e scalinate che si snodano come chiocciole verso l’alto.
Gli ultimi decenni hanno assistito a diverse opere di ristrutturazione e risanamento degli 80 (!) cortili di Klagenfurt, d’epoca rinascimentale, barocca e del XIX secolo. Vi illustro qui i miei 8 preferiti.
Landhaushof
Sin dalla sua costruzione nella seconda metà del XVI secolo, il cortile del Landhaus, l’edificio profano più importante di Klagenfurt, è rimasto perlopiù immutato. Architetto principale fu Johann Anton Verda, scalpellino del Lago di Lugano, cui si devono l’ampliamento a ferro di cavallo e la realizzazione del porticato su due piani con le scalinate che l’accompagnano e la torre meridionale.
Elemento chiave dell’attività edilizia fu la costruzione del portone del Landhaus nel 1594, il quale separava il cortile fra il Landhaus e il complesso “Zur goldenen Gans”. Il cortile conserva a tutt’oggi un dettaglio curioso, vale a dire un minuscolo scalino che in origine serviva come appoggio per montare più facilmente in sella al cavallo.
Nel 1950 il cortile fu destinato a parcheggio e poco più tardi soltanto alle auto dei deputati del Landtag, quelli sì che erano tempi! Nel 1949 riscosse successo un’esibizione all’aperto del “Fidelio” di Beethoven nel cortile. Oggi ci si delizia della cucina dell’Alpe Adria, servita ai tavoli del “Gasthaus im Landhaushof”.
Burghof
Il 1586 vide la costruzione dell’ampio castello (“Burg”), sempre su progetto di Antonio Verda, destinato ad accogliere l’aristocratica scuola protestante “Collegium sapientiae et pietatis”. Il buon nome che si guadagnò il collegio oltreconfine non gli fece temere il confronto con l’Università di Bologna. L’istituto ospitava persino un osservatorio astronomico e un labirinto in giardino, al tempo molto in voga.
Dopo la Controriforma i burgravi carinziani utilizzarono l’edificio quale sede rappresentativa fino alla fine del XVII secolo, regnando sul loro piccolo territorio carinziano in rappresentanza del rispettivo principe regionale. L’epoca storica successiva vide l’insediamento nelle sale nel castello di alti funzionari dell’apparato amministrativo della corte imperiale. L’imperatore stesso, quando era in viaggio per la Carinzia, dimorava in un appartamento all’interno dell’edificio. L’ultima visita reale risale al 1907.
All’interno dell’impianto quadrangolare nel cuore della città si apre un altro cortile abbracciato da arcate. È un luogo ideale in cui i visitatori del museo d’arte moderna allestito nell’edificio possono sostare e riflettere.
Dal 2000 il cortile è palcoscenico di una rassegna cinematografica estiva all’aperto. Per cinque settimane il programma rappresenta una delle attrazioni culturali principali della Carinzia.
Kardinalplatz
Quasi dietro l’angolo si trova la casa all’indirizzo Kardinalplatz 1. La residenza era nota come “Stubenberg-Behausung”. Nel XVIII secolo vi si alternarono più proprietari d’alto rango e nome, fra cui vi dimorarono i conti Polykarp Christalnigg e von Kaiserstein, Dr. Johann Georg von Pirkenau, Ernst Maria Graf Lodron e Dr. Karl Anton Hamerlitz.
A partire dal 1806 la casa fu di proprietà dei conti Egger fino all’acquisto da parte del banchiere Anton Ritter von Ehrfeld. Oggi il magnifico cortile con le sue arcate a due piani del 1700 ospita l’innovativo ristorante “Best of the rest”: Elke Oberhauser cucina piatti deliziosi con gli ingredienti che orticoltori, bancarellisti e altri commercianti destinerebbero altrimenti allo smaltimento.
Bamberger Hof
Dall’Alter Platz un breve passaggio conduce alla Renngasse attraversando il Bamberger Hof, suggestivo gioiello architettonico. L’antico palazzo apparteneva fino al 1614 al medico protestante Urban Zusner von Zusnerberg. Nel 1759 esso divenne palazzo del principe-vescovado con il nome della famiglia fondatrice Bamberg. Il cortile rinascimentale ad arcate e la facciata risalgono al 1650.
(c) Stefan Kobald (c) Stefan Kobald
Altes Rathaus
Qui vale assolutamente la pena osservare più da vicino l’antico municipio (Altes Rathaus). Il Palazzo Rosenberg con il suo corpo architettonico del XVI secolo possiede uno dei cortili rinascimentali ad arcate più splendidi dell’Austria.
(c) Stefan Kobald (c) Stefan Kobald
Goldene Gans
L’edificio più antico ancora conservato della città di Klagenfurt lo si può ammirare sul lato occidentale dell’Alter Platz. Citata negli scritti del 1489, la casa zur Goldenen Gans è facilmente riconoscibile per l’oca scolpita in ottone dorato sul portale. Nel corso dei lavori di ristrutturazione del centro storico nel 1975, la “Goldene Gans” fu la prima casa i cui cortili interni furono oggetto di sventramento e restauro e resi accessibili al pubblico.
Ossiacherhof
Passando per la Wienergasse ci si avvia verso l’Ossiacherhof (civico n. 10).
Il primo cortile d’incantevoli fattezze presenta sulla parete meridionale uno stucco decorativo del 1700. Il cornicione è sostenuto da Atlanti, mentre i frutti in pietra sono retti da leoni. Sul lato settentrionale e occidentale si trovano delle arcate. Spiccano alcuni dettagli particolari fra cui i vetri a tondi, le colonne di conglomerati e le gargolle a forma di drago. Il secondo cortile presenta su tre lati delle arcate a tre piani risalenti al XVI secolo.
(c) Stefan Kobald (c) Stefan Kobald (c) Stefan Kobald
Herrengasse
La Herrengasse è un vero paradiso per gli appassionati di cortili. Fra i palazzi eleganti, difficilmente se ne scorge uno privo di un cortile altrettanto raffinato.
Varcando un portone con arco a tutto sesto si accede ad esempio al cortile ad arcate del palazzo all’indirizzo Herrengasse 10, un tempo di proprietà dei baroni Seenuß.
La Helldorf’sches Haus al civico 12 ha ospitato nientepopodimeno che Napoleone durante l’occupazione di Klagenfurt da parte delle truppe francesi. Lo si immagina seduto nel cortile mentre degusta un pollo à la Marengo accompagnato da una bottiglia di Chambertin (sembrava portasse sempre con sé nelle campagne militari del vino, non il pollo).
Anche il civico 14 cela un incantevole cortile. Sebbene le arcate siano perlopiù chiuse con vetri, anche questo suggestivo porticato ha il suo fascino.
Il centro storico ha inoltre il vantaggio di richiedere percorsi brevi. Se vi è venuta l’acquolina dopo tutto questo girovagare per cortili, questo angolo della città ha in serbo per voi il cortile della possente “Bierhaus zum Augustin”. All’antica dimora dell’ufficiale von Glaunach con nucleo originario del XVI secolo, è stata aggiunta attorno al 1720 una facciata in stile barocco. Nel cortile le cameriere servono specialità prelibate e boccali di birra d’ogni misura.